55ª mostra

L’intreccio: nodo in una rete di saperi

È questo il tema scelto per la 55ª edizione

La Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese è una manifestazione in cui domina la creatività che innerva tutti i settori dell’artigianato. Arte del legno, della pietra, dei metalli, della ceramica, del filo ecc. in essi, l’intreccio è nello stesso tempo, prassi, elemento strutturale e metafora.

Ed è così, che ogni manufatto diventa un nodo in una rete di saperi, dove tecniche diverse si intersecano e creano storie di cultura e di identità.

Attraverso il lavoro degli artigiani l’intreccio assume forme differenti ma sempre interconnesse: intrecci che richiamano alle antiche tradizioni, intrecci che fondono le abilità manuali alle conoscenze tramandate nel tempo, intrecci tra gli elementi della terra e la creatività dell’artigiano, intrecci tra la forza dei materiali e l’eleganza nella loro produzione.

L’intreccio non è solo estetico, ma soprattutto simbolico, poiché connessione tra l’essere umano, l’ambiente e la sua storia. Questo intreccio sviluppa una identità che si rinnova attraverso il lavoro delle mani degli artigiani.

L’Esposizione

Secondo una tradizione consolidata il cuore dell’esposizione sarà rappresentato dai lavori dei nostri artigiani abruzzesi. I visitatori seguiranno un percorso su più piani, immergendosi tra i migliori manufatti: in ceramica, ferro battuto, legno, oro, argento e metalli, pelle, pietra, tessuto e vetro.    

Tradizione artigiana che si lega all’intreccio con i’impaglio e la produzione di manufatti intrecciati, che incontra la salvaguardia dell’arte con il restauro e la doratura.

Anche l’innovazione trova ampio spazio nella Mostra sia tra i settori tradizionali che tra le arti grafiche, il design e l’artigianato digitale.

Il progetto: “Bustino couture” a cura dell’Universi tà europea design di Pescara e del Polo liceale statale Pantini-Pudente di Vasto.

A impreziosire l’offerta della 55^ edizione anche i gioielli della Biennale di arte orafa Nicola da Guardiagrele

Le installazioni artistiche

L’intreccio (che ben rappresenta il mondo degli artigiani dove si intrecciano passione, creatività, mani e menti, storie ed emozioni) sarà anche il tema d’ispirazione per le consuete installazioni che arricchiscono, ogni anno, gli allestimenti della mostra. 

Il genio di Leonardo da Vinci è omaggiato dall’installazione allestita in strada: “Il Ponte della Cooperazione”.

A cura dello Studio LAP Architettura l’opera è  ispirata al celebre ponte autoportante di Leonardo da Vinci. La struttura si basa su un principio semplice e geniale: ogni elemento sostiene l’altro, ogni trave si appoggia su quella successiva, in un sistema di mutuo soccorso che permette all’intero ponte di reggersi da sé. Un intreccio di pali di legno dove Nessuna parte è autosufficiente, eppure l’insieme è stabile, armonico, sorprendentemente solido.

Attraversare questo ponte vuol dire entrare in un racconto fatto di alleanze silenziose, di connessioni nascoste, di cura reciproca.

Il design invece è protagonista dell’installazione Eggolo: realizzata a Castelli, firmata Concepticon, studio di design dell’architetto Andrea Cingoli di Roseto degli Abruzzi.

Eggolo unisce arte ceramica e design contemporaneo: un uovo in ceramica dal feeling pop, che, ribaltando il “tuorlo”, si trasforma in una tazzina da caffè o porta stuzzicherie. 

Ispirato allo zabaione della nonna, che univa uovo, caffè, zucchero e infinito affetto, Eggolo attinge all’immaginario e alla memoria collettiva, diventando un oggetto iconico da esporre come piccola opera d’arte.

Realizzato a mano insieme al ceramista Marcello Melchiorre, Eggolo racconta l’incontro tra innovazione e tradizione artigiana.

Con le sue linee morbide, i colori vivaci e il suo messaggio evocativo, Eggolo non è solo un oggetto funzionale, ma un piccolo manifesto poetico che racconta di convivialità, memoria e futuro.

Verso la fine del vostro percorso all’interno della Mostra verrete stupiti da “Tessitori di Luce”: l’installazione realizzata dalla Casa per le Arti di Walter Zuccarini, insieme a  Carlotta Livotto, Pierpaolo Lapioli ed Emilia Longheu.
  
La scultura lignea al centro dell’installazione, che rappresenta il genere umano, vuole suggerire una riflessione sulla necessità del cambiamento e sull’importanza di immaginare e attuare un nuovo e diverso modo di vivere.

Una pioggia di raggi luminosi e variopinti, come un ordito, ci ricorda la nostra origine divina e ci esorta a tessere la trama delle nuove modalità di relazione con noi stessi, con i regni della Natura e con i popoli del mondo; ci invita a trasformare con le nostre azioni concrete, libere e coscienti questo dono di luce cosmica in humus fertile per il destino della vita sulla Terra.

Aprendoci alla luce, possiamo accedere alla vera conoscenza e superare i nostri istinti egoistici e predatori; possiamo compiere quel salto di coscienza necessario a percepire noi stessi come cellule appartenenti a un unico organismo perfetto, che Tutto contiene; possiamo diventare ponte fra Cielo e Terra.

Gli avvenimenti del nostro tempo così inquieto stanno scuotendo le coscienze a livello planetario perché, forse, dobbiamo cominciare tutti a porci qualche domanda su chi siamo e sul senso della nostra presenza sulla Terra. Se proviamo a sollevare lo sguardo al cielo stellato, oltre gli affanni e le miserie dell’esistenza terrena, se con coraggio cerchiamo di entrare nelle profondità più oscure della nostra anima, allora possiamo riconoscere che il mondo esteriore è inevitabilmente il riflesso di ciò che vive nella nostra interiorità e che possiamo cambiare la realtà intorno a noi solo se cambiamo la realtà dentro di noi.

Se scegliamo di vivere artisticamente, nella bellezza e nella poesia, possiamo fecondare la Terra con intrecci di infiniti colori, come radici che nutrono i fiori di una nuova Primavera in attesa del nostro risveglio spirituale. E tessere luce nella pace.

Gli omaggi: Sale dedicate ai mosaici di Ravenna, alla Presentosa, a Franco Perrotti e a Mario Ceroli.

Saranno esposti i mosaici e i gioielli dell’Accademia di belle arti di Ravenna, durante la mostra sarà allestita anche una sala dedicata alla Presentosa, con l’esposizione di una raffinata selezione di gioielli antichi da una collezione privata, in omaggio al compianto collezionista e cultore di arte abruzzese Licio Di Luzio. Nella rassegna verrà esposta un’opera dell’artista designer di fama nazionale Franco Perrotti, e ci sarà un omaggio a Mario Ceroli (a cura di ) scultore e scenografo autore di celebri opere come il “Cavallo alato” della Rai a Roma e l’Uomo Vitruviano”, uno dei più originali interpreti dell’arte italiana del secondo Novecento. 

 La mostra esporrà una selezione di opere tratte dalla sua celebre collezione “Mobili nella Valle”. Ideata da Ceroli nel 1965 ispirandosi alla pittura metafisica di Giorgio De Chirico. Si tratta di un nucleo prezioso di lavori scultorei in legno di pino russo, spesso realizzati in tiratura limitata.

Un legame ideale, ma anche geografico, unisce Guardiagrele a Castelfrentano, paese natale dell’artista. In questi luoghi si respirano ancora le radici culturali e materiali: il legno, il ferro battuto, la pietra, il rame, la ceramica, la sapienza delle mani. Elementi che sono tipici della tradizione artigianale guardiese, ma che ritroviamo anche nelle opere di Ceroli, rielaborati con una poetica che affonda nella memoria collettiva.

Sul solco di questo legame si inseriscono le fotografie scattate da Gino Di Paolo in luoghi simbolo della storia e dell’arte guardiese, dove i mobili scultura dialogano con le opere d’arte più famose e rappresentative della città.

Una 55ª Edizione della Mostra dove omaggi e focus tematici connettono passato e presente, tradizione e contemporaneità.

Gli eventi

La 55ª Edizione è accompagnata da un fitto calendario di eventi che andranno a vivacizzare il calendario delle settimane di mostra. Eventi di varia natura per gli adulti, per le famiglie e i bambini; eventi culturali come concerti e presentazioni di libri, ma anche enogastronomici.

Tra i principali eventi di diffusione della tradizione e della cultura artigiana:

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